La Galleria d’Arte Moderna Ricci Oddi deve il nome al suo fondatore, il nobile piacentino Giuseppe Ricci Oddi (1868-1937) che donò la sua collezione d’arte alla città.
Inaugurata nel 1931, la Galleria raccoglie oltre settecento opere di artisti – soprattutto italiani – dall’Ottocento ai primi decenni del Novecento.
La storia della Galleria
Amico personale di critici, galleristi e artisti, Giuseppe Ricci Oddi operò un’accurata selezione nella costruzione della propria raccolta d’arte, inizialmente mosso dal suo gusto personale ma ben presto animato anche da una vocazione pubblica.
Infatti, il collezionista decise di collocare le proprie opere in una struttura pubblica, per istruire non solo i giovani artisti ma anche l’intera cittadinanza.
Ricci Oddi decise di donare la collezione alla città e di far costruire un edificio apposito per conservarla, su progetto dell’architetto Giulio Ulisse Arata. Il luogo prescelto fu l’area dell’ex convento di San Siro, le cui strutture architettoniche in disuso vennero restaurate e inserite nella nuovo museo.
La Galleria d’Arte Moderna Ricci Oddi venne inaugurata l’11 ottobre 1931, in assenza del donatore, troppo schivo per prendere parte alla cerimonia a cui parteciparono i principi di Piemonte, Umberto e Maria José di Savoia.
Alla morte di Giuseppe Ricci Oddi, nel 1937, si scoprì che aveva lasciato al suo museo quasi tutto il suo patrimonio per consentire la gestione e l’arricchimento della raccolta.
La raccolta
Le sale espositive sono diciannove, divise per regioni, per movimenti artistici e in alcuni casi dedicate ad un solo autore.
La raccolta comprende solo opere databili tra il 1830 e il 1930. Il tentativo è stato quello di mantenere un equilibrio tra le varie regioni del nostro Paese, considerando gli autori stranieri per il loro riflesso sugli italiani.
Giuseppe Ricci Oddi prediligeva i macchiaioli toscani e Antonio Fontanesi. Fra i pittori del Novecento, acquistò opere di Boccioni, Carrà, Campigli, Funi, De Pisis, Morandi, Casorati, Cassinari. Da segnalare, inoltre, opere di Boldini, De Nittis, Pellizza da Volpedo, Medardo Rosso, Ricchetti, Bruzzi, Wildt, Hayez, Previati, Segantini.
La collezione ospita anche il “Ritratto di signora” di Gustav Klimt, tornato in galleria dopo il ritrovamento avvenuto nel dicembre 2019, a quasi 22 anni dal furto.