La Via Francigena, anticamente chiamata Via Francesca o Romea e detta talvolta anche Franchigena, è il percorso di un pellegrinaggio che da Canterbury portava a Roma e costituiva una delle più importanti vie di comunicazione europee in epoca medioevale.
La storia
La storia narra che fu Sigerico, Arcivescovo di Canterbury, recandosi a Roma in visita al Papa Giovanni XV, a segnare l’inizio del cammino, noto come Via Francigena, determinando la nascita di uno dei più importanti itinerari di pellegrinaggio.
Si sviluppa su di un percorso di 1.600 chilometri che parte da Canterbury, e arriva a Dover per attraversare la Manica; da Calais, passando per Reims, Besançon e Losanna si arriva alle Alpi che vengono passate al colle del Gran San Bernardo.
Dalla Valle d’Aosta si scende a Vercelli, Pavia e si attraversano gli Appennini tra le province di Piacenza e Parma.
Da Pontremoli si prosegue per Lucca, Porcari, Altopascio, San Gimignano, Poggibonsi, Siena, Viterbo per terminare a Roma.
Le città attraversate dall’itinerario originale sono trentatrè: Canterbury, Calais, Bruay, Arras, Reims, Châlons-sur-Marne, Bar-sur-Aube, Besançon, Pontarlier, Losanna, Gran San Bernardo, Aosta, Ivrea, Santhià, Vercelli, Pavia, Piacenza, Fiorenzuola d’Arda, Fidenza, Parma, Fornovo di Taro, Pontremoli, Aulla, Luni, Lucca, Porcari, Altopascio, San Genesio, San Gimignano, Siena, San Quirico, Bolsena, Viterbo, Sutri, Roma.
Sigerico impiegò 79 giorni a percorrere, perlopiù a piedi, tutti i 1.600 chilometri del tragitto.
La percorrenza media di viaggio fu quindi di 20 km circa al giorno.
A partire dal 1994 la Via Francigena è stata dichiarata “Itinerario Culturale del Consiglio d’Europa” assumendo, alla pari del Cammino di Santiago de Compostela, una dignità sovranazionale.
Il tratto piacentino
Per quanto riguarda la parte piacentina, chi percorreva la Romea arrivando da Pavia, faceva sosta nell’antica Pieve di Olubra, attorno alla quale si sviluppò l’odierna Castel San Giovanni. L’importanza di questa zona era dovuta all’incrocio di importanti strade: la Romea, la via Postumia e la via diretta in Val Tidone.
Grande era il traffico, sia di merci che di uomini.
Per tale ragione già nel XIII secolo erano presenti ben quattro ospedali: l’Ospedale di Costola, quello di S. Giacomo, l’Ospedale dei Battuti e l’Ospedale legato alla Pieve. Oltre Piacenza, la via Francigena coincide da qui in poi con vari tratti della Via Emilia e attraversa i centri di Pontenure, Cadeo, Fontanafredda, Fiorenzuola d’Arda, Castell’Arquato, Lugagnano, Velleia, Vernasca, Castelletto e Morfasso.
Nello specifico per la città di Piacenza il percorso interessa, anzitutto, Piazzale delle Crociate, dove si erge l’imponente basilica di Santa Maria di Campagna, la via omonima, piazza Borgo e la chiesa di S. Brigida.
Passando, poi, per via Garibaldi si arriva nel cuore della città: Piazza Cavalli con il monumentale Palazzo Gotico e le statue equestri dei Farnese.
Poco lontano imboccando via S. Antonino si può sostare ed ammirare la più antica chiesa (e attuale basilica) della città.
Proseguendo per la lunga via Scalabrini ci si porta su una delle più importanti arterie della Via Francigena: la via Emilia.
Essa conduce fuori dalla città passando per San Lazzaro attuale sede del seminario vescovile, del museo del collegio Alberoni, dell’università e di un convento per pellegrini.