La Chiesa della Santissima Trinità è nota come la “parrocchia madre” di Piacenza, in quanto fu la prima ad essere costruita nell’immediato dopoguerra.
Il decreto di erezione della parrocchia risale, infatti, al 21 agosto 1942 mentre la prima pietra dell’attuale tempio venne posta nel 1950.
Il progetto si deve all’architetto Mario Bacciocchi, già autore del Liceo classico Melchiorre Gioia.
La costruzione procedette per lotti: prima si costruì la cripta nel 1951, poi si passò all’edificazione della casa canonica nel 1957 e successivamente alla navata della chiesa nel 1958.
Al 1959-1960 risale la realizzazione del transetto e di una seconda cripta, che nel 1966 divenne un sala cinematografica, ovvero l’attuale teatro President.
Attualmente la Santissima Trinità è la parrocchia più popolosa della città.
All’interno della chiesa si trova un grande dipinto posto sulla parete absidale, su modello di un’icona russa di Andrej Rublev. Questa immagine sovrasta l’intera abside con elementi ispirati all’iconografia della Chiesa Orientale e rappresenta i vari momenti del Mistero della Salvezza, percorrendo tutto l’anno liturgico. Al centro vi è un’immagine di Cristo Pantocrator. Intorno si distinguono le scene dell’Annunciazione, la Natività, il Battesimo di Cristo, l’Ultima Cena, la Crocifissione, l’Ascensione, la Dormizione.
Una vetrata sul tema della Trinità copre l’intera facciata, opera del frate francescano Costantino Ruggeri di Pavia.
