L’Oratorio di San Dalmazio era in precedenza una chiesa con annesso un monastero, che formavano un complesso religioso già dal 1040. Dipendeva dalla Badia di Val di Tolla, la potente Abbazia che sorgeva nell’Alta Val d’Arda dal sec. VII.
La chiesa di San Dalmazio, nata come priorato dell’Abbazia, divenne in seguito parrocchia.
Soppressa nell’Ottocento dal Vescovo Scalabrini, fu eletta ad “Oratorio ducale” da Maria Luigia d’Austria il 24 ottobre 1826. Carlo III di Borbone il 3 febbraio 1850 sostituì il titolo precedente con quello di “Oratorio reale”.
L’oratorio è intitolato a San Dalmazio, che visse nel III secolo d.C. ed è ricordato per aver evangelizzato la Gallia, il Piemonte e l’Emilia. In seguito divenne vescovo di Pavia e morì martire a Pedona, oggi Borgo San Dalmazzo (Cuneo).
La chiesa è un piccolo edificio in stile romanico a pianta basilicale a tre navate, con una sobria facciata di gusto classicheggiante. La cripta, di origine bizantina, è una delle più antiche e suggestive di Piacenza e alcuni studiosi la datano al VI o VII secolo.
Ad occuparsi della conservazione della Chiesa di S. Dalmazio e degli edifici annessi è la Confraternita dello Spirito Santo, costituita nel 1459. Assolve, inoltre, il compito di mantenere vivo il culto dello Spirito Santo e di provvedere al mutuo aiuto fra i confratelli. La Confraternita è divenuta proprietaria degli immobili in seguito a donazione da parte di Maria Luigia d’Austria.