La Via Emilia misura circa 260 mila chilometri. Si tratta di una strada consolare fatta costruire dal console Marco Emilio Lepido tra il 189 e il 187 a.C. per collegare le due importanti colonie romane di Rimini e Piacenza.
Questa arteria era estremamente strategica dal punto di vista militare, infatti consentiva il rapido spostamento degli eserciti. Inoltre, ebbe una straordinaria importanza anche per il trasporto e il commercio in tutto l’impero romano.
Non venne costruita da zero, ma andò a sovrapporsi a un sistema viario preesistente, che univa da secoli il Mar Adriatico e il Tirreno. In origine correva su argini sopraelevati per evitare gli impedimenti naturali lungo il percorso. In città era lastricata con basoli di pietra o acciottolati e aveva marciapiedi o gradini di delimitazione; fuori dai centri urbani aveva pavimentazioni di ghiaia e ciottoli di fiume.
Ancora oggi si possono vedere e percorrere alcuni tratti antichi, come nel caso del Ponte di Tiberio a Rimini e nei sotterranei di Bologna.
Inoltre, fungeva da collegamento con altre due importanti strade romane: la via Flaminia, che partiva da Roma e terminava a Rimini, e la via Postumia, che da Piacenza giungeva ad Aquileia, ultimo centro importante prima dei confini con la provincia italica, sottoposta direttamente al potere romano.
La Via Emilia è ancora oggi la strada più importante dell’Emilia Romagna, regione a cui ha dato il nome. Attualmente il suo nome ufficiale è SS 9 e la fine del suo percorso è stata portata a Milano.