Il castello di Calendasco, Castrum Calendaschi, è una fortificazione situata nel paese di Calendasco.
Il feudo di Calendasco è, dagli inizi del Mille, dipendente dal Vescovo di Piacenza. La curia vi fa erigere un recetto, cioè un luogo di difesa dei contadini e un centro di raccolta dei prodotti agricoli.
Il castello risale al IX secolo ed è citato per la prima volta in un documento di Papa Urbano II. Nel 1346 fu distrutto dai piacentini e poi ricostruito nel 1372 dai guelfi, in funzione difensiva contro i Visconti.
Si presenta come una poderosa struttura a forma di trapezio, costruita in mattoni. Sormontato da merlature guelfe e circondato da un fossato, ha tre accessi. Due ingressi mostrano ancora gli incastri dei ponti levato, oggi sostituiti da ponti in cotto.
L’ingresso principale, protetto da una grande torre cilindrica, conduce al cortile interno a doppio loggiato.
Il castello di Calendasco, data l’importanza del porto sul Po che gestiva un notevole passaggio di genti e merci, svolse preziose funzioni difensive e di riscossione di dazi. Quale borgo, Calendasco ebbe infatti molta importanza: si sa che nel tardo XIII secolo i borghi più importanti sulla Via Francigena in territorio piacentino erano Fontana Fredda, Fiorenzuola d’Arda e Calendasco.
Secondo la documentazione oggi disponibile, la famiglia gentilizia che mantenne il feudo risiedendo nel maniero più a lungo fu quella dei Confalonieri. Le carte notarili ci mostrano la loro presenza, tra alterne vicende, per quasi duecento anni tra i secoli XV e XVI.
Il castello è oggi in parte residenza privata ed in parte proprietà comunale.