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OSSERVATORIO ASTRONOMICO DEL COLLEGIO ALBERONI

Divertimento
Osservatorio, Collegio Alberoni, ph. Carlo Pagani,

Nel Collegio Alberoni di Piacenza sono attivi un Osservatorio Meteorologico, un Osservatorio Sismico e un antico Osservatorio Astronomico con uno Strumento dei passaggi e sofisticate apparecchiature per lo studio della declinazione e dell’inclinazione magnetica terrestre.

L’osservatorio Astronomico

L’Osservatorio Astronomico del Collegio Alberoni sorse per iniziativa del professore Manzi nel 1882, al centro dell’orto del Collegio, dopo che fu riconosciuta l’insufficienza del locale adibito alle funzioni astronomiche costruito nel 1870 sopra la sala meteorologica. Si tratta di una vera e propria specola con cupola girante meccanicamente e colonna di granito, come base del cannocchiale.

Il rifrattore

Lo strumento principale di osservazione di cui è stata dotata, è un rifrattore di Merz di 13 cm di diametro (costruito da uno dei più grandi ottici del mondo, Georg Merz), completo di una robusta montatura equatoriale con grandi cerchi graduati in declinazione e ascensione retta, forniti di nonio. Tale rifrattore è corredato anche di moto orario tramite un orologio a pesi. Fra gli accessori ricordiamo l’oculare a luce polarizzata e lo spettroscopio di Merz, a visone diretta, con un triplo sistema a prisma d’Amici quintuplo. Questo apparecchio, applicato all’oculare del cannocchiale, serviva in ricerche solari per lo studio delle macchie e delle protuberanze del sole.
Uno degli scopi principali della costruzione era quello di risolvere il problema dell’ora esatta. Gli strumenti destinati a questa attività erano il cannocchiale dei passaggi e il cronografo Fuess.

La dismissione e il restauro

Con lo sviluppo edilizio della città, che causò un problema d’inquinamento luminoso e la necessità di un restauro, la Specola astronomica esaurì la vera e propria attività di ricerca. Successivamente, considerato che la Specola rappresentava il più antico Osservatorio Astronomico d’Italia ed in vista di Expo 2015, si decise di procedere alla ristrutturazione della Specola e al restauro di: telescopio, cronografo, moto orario e cannocchiale dei passaggi, con l’intenzione di utilizzare l’osservatorio soprattutto per funzioni didattiche, sempre a causa dell’inquinamento luminoso. Ad occuparsi degli interventi fu Arass Brera, associazione per il restauro di strumenti scientifici antichi.

La riattivazione

Successivamente con l’evento intitolato “A riveder le stelle” del 2017, il Collegio Alberoni partecipa al progetto nazionale PRISMA, Prima Rete Italiana per la Sorveglianza sistematica di Meteore e Atmosfera, promosso e diretto dall’Istituto Nazionale di Astrofisica e coordinato da Daniele Gardiol dell’Osservatorio Astrofisico di Torino.
Con questa nuova collaborazione, grazie all’accordo siglato tra Opera Pia Alberoni e Istituto Nazionale di Astrofisica,  il Collegio Alberoni diventa così osservatorio astrofisico e riattiva la prima e più antica osservazione del cielo svolta dai Padri Vincenziani in Collegio dedicata proprio, a metà del XIX secolo, all’osservazione delle stelle cadenti.
Il Collegio Alberoni e il suo Osservatorio scientifico entrano a fare parte della prima rete italiana per la sorveglianza sistematica delle meteore e dell’atmosfera, “a caccia di stelle cadenti”.
Una camera all sky, capace di videoregistrare, senza soluzione di continuità, la volta celeste, è collegata a un computer, a essa specificamente dedicato, che trasmette, tramite la veloce connessione internet presente negli Osservatori alberoniani, tutti i dati registrati al centro di raccolta dell’Istituto Nazionale di Astrofisica.

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