Ricca e multiforme è l’offerta museale piacentina. Un percorso di visita si snoda tra testimonianze di arte antica e contemporanea; i Musei Civici di Palazzo Farnese, la Galleria d’Arte Moderna Ricci Oddi e la Galleria Alberoni custodiscono pezzi di richiamo internazionale. Non di minore pregio sono le raccolte degli altri musei cittadini che spaziano dalle raccolte di opere e arredi liturgici delle collezioni diocesane, alle scienze naturali al costume, alle tradizioni locali, alla storia e all’archeologia.
Occupano la cittadella viscontea (1373) e la mole farnesiana (1558-59).
Al piano rialzato di Palazzo Farnese sono esposti: il modello ligneo del palazzo, affreschi tardo medievali, epigrafi, stemmi e sculture dei secoli XII-XVII, vetri, ceramiche, armi da difesa e da offesa datate tra Cinque e Settecento.
Nelle cornici a stucco dell’appartamento ducale sono inseriti i dipinti dei Fasti farnesiani con le gesta di Paolo III e di Alessandro Farnese, completati dai Fasti di Elisabetta esposti in Pinacoteca. Qui, tra pregevoli dipinti dei secoli XIV – XIX, spicca il Tondo di Sandro Botticelli Madonna adorante il Bambino con S. Giovannino, che è il cuore delle collezioni.Nei sotterranei è ospitato il Museo delle Carrozze, con rari e preziosi esemplari dei secoli XVIII –XX.
Nell’ammezzato il Museo del Risorgimento conserva documenti e cimeli dal 1821 al 1870. All’interno del Museo Archeologico, allestito nella Cittadella viscontea, sono visitabili la sezione di pre-protostoria, un piccolo antiquarium con le collezioni civiche e il celeberrimo Fegato etrusco.
Al piano rialzato di Palazzo Farnese sono esposti: il modello ligneo del palazzo, affreschi tardo medievali, epigrafi, stemmi e sculture dei secoli XII-XVII, vetri, ceramiche, armi da difesa e da offesa datate tra Cinque e Settecento.
Nelle cornici a stucco dell’appartamento ducale sono inseriti i dipinti dei Fasti farnesiani con le gesta di Paolo III e di Alessandro Farnese, completati dai Fasti di Elisabetta esposti in Pinacoteca. Qui, tra pregevoli dipinti dei secoli XIV – XIX, spicca il Tondo di Sandro Botticelli Madonna adorante il Bambino con S. Giovannino, che è il cuore delle collezioni.Nei sotterranei è ospitato il Museo delle Carrozze, con rari e preziosi esemplari dei secoli XVIII –XX.
Nell’ammezzato il Museo del Risorgimento conserva documenti e cimeli dal 1821 al 1870. All’interno del Museo Archeologico, allestito nella Cittadella viscontea, sono visitabili la sezione di pre-protostoria, un piccolo antiquarium con le collezioni civiche e il celeberrimo Fegato etrusco.
Galleria D’Arte Moderna Ricci Oddi
La straordinaria raccolta, dono alla città del nobile piacentino Giuseppe Ricci Oddi, comprende opere prevalentemente italiane databili tra il 1830 e il 1930.
È ospitata nell’edificio progettato appositamente dall’architetto Giulio Ulisse Arata e inaugurato nel 1930.La Galleria espone opere di artisti stranieri e italiani dell’Ottocento e del Novecento.
In rappresentanza dell’Ottocento citiamo Francesco Hayez, Girolamo Induno, Giovanni Fattori, Silvestro Lega, Antonio Fontanesi, Gaetano Previati, Giuseppe Pellizza Da Volpedo, Giuseppe De Nittis, Domenico Morelli, Francesco Paolo Michetti, Federico Zandomenighi e Stefano Bruzzi.
Gli autori più famosi del Novecento sono, tra gli altri, Medardo Rosso, Umberto Boccioni, Filippo De Pisis, Carlo Carrà, Felice Casorati, Tranquillo Cremona e Luigi Conconi. Per i piacentini citiamo Luciano Ricchetti e Bruno Cassinari.
È ospitata nell’edificio progettato appositamente dall’architetto Giulio Ulisse Arata e inaugurato nel 1930.La Galleria espone opere di artisti stranieri e italiani dell’Ottocento e del Novecento.
In rappresentanza dell’Ottocento citiamo Francesco Hayez, Girolamo Induno, Giovanni Fattori, Silvestro Lega, Antonio Fontanesi, Gaetano Previati, Giuseppe Pellizza Da Volpedo, Giuseppe De Nittis, Domenico Morelli, Francesco Paolo Michetti, Federico Zandomenighi e Stefano Bruzzi.
Gli autori più famosi del Novecento sono, tra gli altri, Medardo Rosso, Umberto Boccioni, Filippo De Pisis, Carlo Carrà, Felice Casorati, Tranquillo Cremona e Luigi Conconi. Per i piacentini citiamo Luciano Ricchetti e Bruno Cassinari.
Galleria e Collegio Alberoni
Il Collegio, fondato dal Cardinale Giulio Alberoni e inaugurato nel 1751, mantiene la sua funzione originaria di scuola per la preparazione alla vita ecclesiastica e di centro teologico, filosofico e scientifico.
La Biblioteca è ricca di circa 130.000 volumi; il Gabinetto di Fisica, quello di Scienze Naturali, l’ Osservatorio sismico e meteorologico (1802) e la Specola Astronomica (1870) sono perfettamente funzionanti.
Nell’appartamento del Cardinale sono custoditi, insieme all’ Ecce Homo di Antonello da Messina, che è il cuore della raccolta, il preziosissimo dittico di Jan Provost e altre splendide opere di artisti fiamminghi, e dei maggiori pittori di storia del Seicento italiano (Luca Giordano, Guido Reni).
Nella Nuova Galleria Alberoni, adibita a museo, sala congressi e concerti, sono conservati la parte maggiore della quadreria (Gian Paolo Panini, Giovan Battista Lenardi, Domenico Maria Viani, Sebastiano Conca) e diciotto superbi arazzi di manifattura fiamminga (secoli XVI – XVII).
La Biblioteca è ricca di circa 130.000 volumi; il Gabinetto di Fisica, quello di Scienze Naturali, l’ Osservatorio sismico e meteorologico (1802) e la Specola Astronomica (1870) sono perfettamente funzionanti.
Nell’appartamento del Cardinale sono custoditi, insieme all’ Ecce Homo di Antonello da Messina, che è il cuore della raccolta, il preziosissimo dittico di Jan Provost e altre splendide opere di artisti fiamminghi, e dei maggiori pittori di storia del Seicento italiano (Luca Giordano, Guido Reni).
Nella Nuova Galleria Alberoni, adibita a museo, sala congressi e concerti, sono conservati la parte maggiore della quadreria (Gian Paolo Panini, Giovan Battista Lenardi, Domenico Maria Viani, Sebastiano Conca) e diciotto superbi arazzi di manifattura fiamminga (secoli XVI – XVII).
Kronos – Museo della Cattedrale, fa parte del nucleo dei Musei Diocesani ed espone il noto Codice 65, altri preziosi codici, argenterie, paramenti liturgici e dipinti un tempo in Cattedrale, sculture e arredi provenienti da chiese della diocesi.
Il percorso include la salita alla cupola della cattedrale dove ammirare da vicino gli affreschi seicenteschi di Guercino.
Il percorso include la salita alla cupola della cattedrale dove ammirare da vicino gli affreschi seicenteschi di Guercino.
Museo Capitolare della Basilica di Sant’Antonino
Il Museo Capitolare della Basilica di S. Antonino fa parte del nucleo dei Musei Diocesani e custodisce tre dossali del Quattrocento, tele dei secoli XVII-XVIII, calici, ostensori, reliquiari, paramenti liturgici, tronetti, e messali corali dei secoli XIV e XV.
Museo Scalabrini
Il Museo Scalabrini, fa parte del nucleo dei Musei Diocesani ed è costituito mediante diverse donazioni dopo la morte del Vescovo di Piacenza monsignore Scalabrini (1905), conserva tele e oggetti sacri che ne rispecchiano gli interessi e la spiritualità.
Nel museo, nato dall’associazione omonima, è conservata una straordinaria collezione dedicata alla poesia italiana del Novecento, ma anche ad opere da Dante agli autori contemporanei.
Ospita la Galleria d’Arte- Spazialismo poetico.
Ospita la Galleria d’Arte- Spazialismo poetico.
Museo di Storia Naturale
È ospitato nella vecchia Fabbrica del Ghiaccio dell’Ex Macello Comunale (1912), ora Urban Center.Su una superficie di circa 2000 mq, comprende sale espositive, laboratori didattici attrezzati, un settore mostre e un’aula per proiezioni di filmati. Il percorso espositivo vede il supporto di strumentazioni multimediali (anche tattili, funzionali ai non vedenti) e si snoda tra “La pianura”, “La collina” e “La montagna”, secondo criteri museografici innovativi, che mirano a ricreare gli ambienti naturali del nostro territorio.
Nel padiglione Negrotti dell’Urban Center è ospitata una sezione del museo – l’Oil&Gas Museum – POGaM- che racconta il ruolo di prima grandezza che la provincia di Piacenza ha avuto nella storia italiana del petrolio e del gas metano.
Nel padiglione Negrotti dell’Urban Center è ospitata una sezione del museo – l’Oil&Gas Museum – POGaM- che racconta il ruolo di prima grandezza che la provincia di Piacenza ha avuto nella storia italiana del petrolio e del gas metano.
Museo Ornitologico
Il Museo Ornitologico F.O.I.- Onlus conserva, studia ed espone gli uccelli che vivono in natura e quelli allevati dall’uomo.
Al primo piano si trova un’aula didattica espositiva, mentre all’esterno una grande voliera ospita piccoli uccelli esotici e esemplari della fauna locale.
Al primo piano si trova un’aula didattica espositiva, mentre all’esterno una grande voliera ospita piccoli uccelli esotici e esemplari della fauna locale.
Museo della Stampa “M. Prati”
È dedicato agli strumenti tipografici utilizzati per la realizzazione del quotidiano locale Libertà, uno dei più antichi d’Italia, fino agli anni Ottanta. All’interno del Museo sono esposte le macchine compositive storiche degli anni in cui si stampava in maniera artigianale.
Troviamo la Linotypes, la Nebitype, caratteri mobili di legno e piombo, rulli e spazzole.
Troviamo la Linotypes, la Nebitype, caratteri mobili di legno e piombo, rulli e spazzole.
Antiquarium Santa Margherita
È l’unico e straordinario caso a Piacenza di conservazione e valorizzazione di tracce stratificate della bimillenaria storia della città.Nel suggestivo allestimento, con l’ausilio di reperti selezionati e di pannelli esplicativi, sono ripercorse le vicende di un angolo di Piacenza dall’età romana a quella medievale (di particolare interesse la cripta del tardo X secolo e gli affreschi del Duecento e Trecento).
La chiesa superiore, oggi auditorium, è adorna di stucchi e affreschi, risale al XVII-XVIII secolo e si impone su di un precedente edificio del XII secolo.
La chiesa superiore, oggi auditorium, è adorna di stucchi e affreschi, risale al XVII-XVIII secolo e si impone su di un precedente edificio del XII secolo.
Nasce grazie al testamento del Conte Generale Felice Gazzola (1771), che nel palazzo istituì una scuola d’arte da cui sono passati i migliori artisti piacentini.Nella Pinacoteca sono conservate, tra le altre, opere di: Antonio Campi, Gian Mauro Della Rovere, Luigi Miradori, Domenico Piola, Bonifacio dei Pitati, scuola dell’Altdorfer, Mattia Preti, Giuseppe Maria Crespi e Carlo Maria Viganoni. Di particolare interesse L’incontro di Ettore con Andromaca ed Ettore rimprovera Paride, dipinti giovanili di Gaspare Landi.
Ente Museo Palazzo Costa – Fondazione Horak
Il palazzo fu realizzato su progetto di Ferdinando Bibiena a partire dal 1693.Al primo piano adibito a museo la Fondazione Horak espone un vasto nucleo di mobili settecenteschi, opere pittoriche e una raccolta di sculture dal XIV al XVIII secolo.
La sala Salvator Rosa deve il suo nome alla presenza di una notevole raccolta di opere, dipinti ed incisioni dell’artista (1615-1673).
La sala Salvator Rosa deve il suo nome alla presenza di una notevole raccolta di opere, dipinti ed incisioni dell’artista (1615-1673).
Il Museo è allestito nel campus agroalimentare Raineri Marcora. La raccolta documenta gli aspetti essenziali del mondo rurale attraverso l’esposizione di strumenti e utensili relativi al lavoro agricolo e artigianale, arredi e oggetti legati ad usi e costumi della vita contadina.
Contribuiscono ad arricchire l’allestimento le immagini del fotografo documentarista Tino Petrelli (1922-2001).
Contribuiscono ad arricchire l’allestimento le immagini del fotografo documentarista Tino Petrelli (1922-2001).