L’edificio che che ospita il Teatro Gioia un tempo fu chiesa intitolata al Sacro Cuore e sede dell’Ordine dei Gesuiti, qui insediatisi nella seconda metà dell’Ottocento. La struttura originaria risale ad un’epoca precedente vicina al Mille.
Le vicende
Al 1031 risalgono le prime notizie di un edificio di culto lasciato al monastero di San Savino perché vi costruisse a fianco un monastero. Il complesso , chiamato della SS Trinità visse un momento di crisi nel XVI secolo. Prese possesso del complesso l’ordine dei Minimi che riedificò parte degli edifici e gestì gli spazi fino alla soppressione napoleonica.
La chiesa conobbe nei primi dell’Ottocento una prima conversione nel teatro “Romagnosi”, del quale rimangono solo disegni in quanto fu poi smantellato con il ritorno alla funzione religiosa, sancita dal rito solenne presieduto dal vescovo monsignor Giovanni Battista Scalabrini, che il 7 giugno del 1896 riconsacrava l’edificio “contaminato da giochi profani”, come ancora si legge sulla lapide in latino collocata sulla parete di destra vicino all’ingresso.
La trasformazione della chiesa in Teatro Gioia
Nel 1992, l’attività della Compagnia di Gesù cessa. Oggi ricompaiono le funzioni legate allo spettacolo, dopo un importante restauro conservativo che ha recuperato lo spazio originario, con i suoi decori ed affreschi.
La grande aula è spazio polivalente, soprattutto utilizzata come laboratorio di didattica e promozione teatrale, oltre a ospitare spettacoli.
Durante la stagione offre anche una programmazione per bambini.