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PoGrande MaB Unesco

Parchi e natura
Tramonto sul Po a Calendasco, ph. Angelo Battaglia

Nel mese di giugno del 2019 il tratto mediano del fiume Po, chiamato anche Po Grande, viene nominato riserva “PoGrande MaB Unesco” (Man and Biosphere, progetto nato nel 1971 per promuovere su base scientifica, un rapporto equilibrato tra uomo e ambiente attraverso la tutela della biodiversità e le buone pratiche dello sviluppo sostenibile).

Il progetto

Il progetto si concentra sull’aumento delle capacità e sull’interesse della popolazione di gestire in maniera efficiente e sostenibile le risorse naturali del proprio territorio. Questo progetto si articola in zone chiamate Riserve. In tutto ci sono 701 Riserve MaB, di cui 19 si trovano in Italia.

La riserva PoGrande MaB Unesco

Il progetto MaB incontra il Po già nel 2013 quando la zona del Monviso (zona in cui si trova il luogo di nascita del Grande Fiume) viene dichiarata Riserva transfrontaliera.  Successivamente nel 2015 arriva la nomina di Riserva MaB anche per il Delta del Po (territorio dove il fiume raggiunge il mare).
Anche nel 2016 il MaB incontra il Po attraverso la nomina di Riserva della zona denominata Collina Po (territorio contiguo alla Riserva del Monviso) per arrivare al 19 giugno 2019 quando il Po Grande (territorio del tratto medio del fiume che parte dalla provincia di Piacenza e si estende per 250 km fluviali suddivisi fra 85 comuni appartenenti a 3 regioni, Lombardia, Emilia-Romagna e Veneto) viene denominato Riserva, dal Consiglio Internazionale di Coordinamento del Programma MaB.

Ogni Riserva deve perseguire tre funzioni:
– Conservazione delle risorse genetiche, delle specie, degli ecosistemi e del paesaggio,
– Sviluppo socioeconomico sostenibile,
– Supporto logistico per incoraggiare e sostenere le attività di ricerca, di sorveglianza, di formazione e di educazione ambientale.

 

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