Il Museo della Cattedrale di Bobbio è stato inaugurato nel 2014, in occasione del millenario della fondazione della Diocesi di Bobbio. Ha sede al piano nobile del Palazzo vescovile e sopra la navata sud della Cattedrale intitolata a Santa Maria Asssunta.
Le sale
Ad accogliere i visitatori c’è una grande mappa con tutti i possedimenti della diocesi e i nomi delle parrocchie esistenti. Lungo le pareti, si trovano diverse vetrine che custodiscono i paramenti e gli oggetti d’uso liturgico appartenuti all’ultimo vescovo della diocesi di Bobbio: monsignor Pietro Zuccarino (1953-1973).
Splendido è il salone dei vescovi che conserva un vasto ciclo di affreschi, realizzati tra il 1724 ed il 1725 dal quadraturista milanese Francesco Porro. Nel vasto ambiente successivo, un tempo la sala del trono, sono in mostra oggetti di oreficeria, suppellettili e paramenti liturgici della Cattedrale di Santa Maria Assunta. Un altro affresco di Francesco Porro con l’Adorazione dei Magi (datato primo quarto del XVIII secolo) domina l’ingresso al piano superiore. Qui iniziano le sale ricavate sopra le volte della navata sud del Duomo.
Da questo punto il percorso si divide: a sinistra, all’interno del campanile più basso che si affaccia sulla Piazza della Cattedrale, è visibile un piccolo archivio con arredo in legno del primo Settecento. Sul lato opposto, si trova la Cappella vescovile con il pregevole dipinto della Risurrezione di Domenico Buonviso, risalente al 1624. Le ultime stanze sono dedicate ad arredi e opere pittoriche provenienti dalle parrocchie della zona, tra le quali un Gesù nell’orto del Getzemani della scuola di Jacopo da Bassano e il Martirio di un Santo attribuito a Giulio Cesare Procaccini.
Molto interessante è il quadro ex voto commissionato dall’arciprete di Coli G. Battista Della Chiesa nel 1696, nel quale è testimoniato come ancora agli inizi del Settecento il Ponte Gobbo fosse articolato in sole sette arcate. Le ultime due sale sono dedicate a S. Antonio Maria Gianelli, vescovo di Bobbio tra il 1838 e il 1846 e co-patrono del Borgo insieme a S. Colombano. Qui risulta molto suggestivo l’affaccio da una piccola finestrella sulla cappella del Santissimo Sacramento in Cattedrale.