La basilica di Sant’Antonino è un’antica basilica paleocristiana, eretta fra il 350 e il 375 da San Vittore, primo Vescovo di Piacenza.
Le invasioni barbariche
Quasi del tutto distrutta durante le invasioni barbariche, venne ricostruita nel 1014 e più volte rimaneggiata.
Nel 1350 fu prolungato il transetto sinistro con un atrio, detto “Porta del Paradiso”, formato da uno slanciato arco ogivale sormontato da un rosone e ornato di pinnacoli.
L’atrio si apre sull’odierna via Scalabrini, un tempo passaggio della via Francigena in città.
Barbarossa alla Basilica di Sant’Antonino
All’interno del “Paradiso” una lapide rievoca l’incontro qui avvenuto nel 1183 per discutere i preliminari della pace di Costanza tra i legati della Lega Longobarda e l’imperatore Barbarossa.
L’interno
All’interno la basilica presenta un’estetica baroccheggiante e nell’area presbiteriale sono presenti sulla volta numerosi affreschi di Camillo Gavasetti (1622).
Il coro accoglie i dipinti dedicati alle storie di Sant’Antonino, opera del fiammingo De Longe.
Le reliquie del santo si trovano sotto l’altare maggiore.
All’ingresso nord si trovano alcuni affreschi staccati provenienti dai sottotetti. Queste opere, per il loro stile sono da riferirsi all’antica basilica del XII secolo.
Il museo capitolare
Nel museo, polittici, antifonari miniati della fine del XV sec., argenterie, calici, reliquiari e un prezioso manoscritto dell’anno 840, di Lotario re di Lorena.