La Biblioteca Centrale Scalabrini di Piacenza è ospitata in un complesso storico situato in pieno centro e strutturato su due chiostri, il più antico dei quali risale al XVII secolo. L’edificio è la Casa Madre dei Missionari di San Carlo, così detta perché nasce come prima casa voluta dal vescovo di Piacenza e padre dei migranti, Beato mons. Giovanni Battista Scalabrini (1887- 1905), per ospitare la Congregazione che oggi prende il suo nome.
Custode delle memorie del Fondatore e della famiglia scalabriniana, la Casa Madre è divenuta nel tempo luogo di studio e di informazione storica sulla Congregazione; inoltre tutt’ora rappresenta il punto di riferimento spirituale per tutti i missionari sparsi per il mondo, che ad essa fanno capo anche per le attività di formazione permanente.
La Biblioteca è nata contemporaneamente alla Casa Madre, tanto più che per tanti anni tutti i tipi di scuola vi furono presenti. Gli insegnanti incominciarono a raccogliere studi ed opere che, aldilà dei testi scolastici, furono i primi abitanti della neonata biblioteca, insieme a molteplici donazioni di parroci, di insegnanti del seminario diocesano, ai quali si deve la presenza di libri di pregio ed antichi.
Nel tempo la biblioteca ha ricevuto le donazioni derivanti dalla soppressione delle classi scolastiche nelle sedi scalabriniane e dall’acquisto di intere biblioteche (preziosa particolarmente quella di Erminio Vigano’ con i suoi otto armadi, ereditati dal card. Rampolla) e di altri volumi direttamente dagli editori.
Attualmente la biblioteca conta circa 90000 volumi, oltre 300 cinquecentine e 6 incunaboli, tutti inseriti in un catalogo informatizzato, Il catalogo è parzialmente pubblicato sul sito di CSER Centro Studi Emigrazione di Roma.
Occupa due lati del primo piano del primo chiostro. Sull’ampio spazio libero è stata collocata la quadreria, composta di più di una cinquantina di quadri.