Castel Mantova sorge sulla destra del torrente Luretta, poco prima della sua confluenza con il Tidone in località Campremoldo Sotto, frazione di Gragnano Trebbiense.
Coinvolto nelle lotte tra Guelfi e Ghibellini, il castello fu preso e saccheggiato nei primi anni del 1220.
Duecento anni più tardi il Duca di Milano autorizzò il suo medico Francesco Borla a ricostruire il maniero, che restò in possesso della famiglia fino alla sua estinzione nel 1656.
Nel 1660 passò nelle mani di Gian Giacomo Civerdi, che lo modificò nelle sue forme attuali. I conti Civerdi tennero il castello sino al 1854, quando lo vendettero a Carlo Besini che gli diede il nome di Castel Mantova a ricordo della sua precedente residenza. Agli inizi del secolo passò ai signori Gutti e nel 1925 a Carlo Prati, alla cui famiglia tuttora appartiene.
Il complesso ha un vasto parco con bella e ricca vegetazione, ma conserva pochi elementi dell’antica struttura castrense. Solo i resti del ponte levatoio nella torre meridionale, alcune bocche da fuoco e parte della cordonatura a coronamento della scarpa lungo il fossato. Questo esisteva ancora alla fine del sec XVIII sui lati meridionale e orientale.
Probabilmente la costruzione seicentesca ricalca l’impianto precedente con pianta quadrata e due torri angolari disposte diagonalmente. Pregevole il cortile, con portico e loggiato superiore su tre lati.
Nel parco di fronte all’ingresso si trova la cappella, dall’elegante facciata barocca, che conserva alcuni dipinti eseguiti dal sig. G.B. Ferrari nel 1885 raffiguranti i proprietari Besini e alcuni contadini, mentre altri dipinti in parte di gusto neogotico ornano le volte di diversi locali interni.
Dietro il castello si sviluppano i fabbricati rustici, articolati attorno a una grande corte cui si accede da un monumentale portale.
IL CASTELLO E’ ATTUALMENTE CHIUSO AL PUBBLICO.