La cattedrale di Santa Maria Assunta e Santa Giustina, importante esempio di architettura romanica in Italia, è stata costruita tra l’anno 1122 e il 1233.
L’architettura esterna del Duomo di Piacenza
La costruzione del campanile, invece, si protrasse sino al 1333 e nel 1341 collocarono alla sua sommità la scultura in rame dorato raffigurante un angelo detta Angil dal Dom, ancora oggi presente in loco.L’edificio religioso ha una grandiosità dai tratti semplici e maestosi, improntata ad una austera ed equilibrata eleganza artistica.
La facciata a capanna, di arenaria e marmo rosa di Verona, presenta tre portali con bassorilievi, alcuni dei quali opera di allievi di Wiligelmo e Nicolò.
L’architettura interna e la decorazione del Duomo di Piacenza
L’interno è a croce latina, con tre navate divise da venticinque massicci pilastri. Il transetto è anch’esso suddiviso in tre navate e all’incrocio c’è il tiburio ottagonale, decorato con affreschi secenteschi.
La partitura in vele della cupola principale e l’individuazione dei soggetti si deve a Pier Francesco Mazzucchelli detto il Morazzone, che dipinse però solo due dei profeti che decorano le vele.
Morto il Morazzone si individuò per la prosecuzione dell’opera il pittore emiliano Giovanni Francesco Barbieri detto il Guercino. L’artista impostò in maniera più innovativa i soggetti, che con le loro imponenti dimensioni risultano ancora oggi ben leggibili dallo spettatore che ammira la cupola da terra. Guercino tra il 1626 e il 1627 realizzò anche le storie della Vergine e le Sibille che completano l’area accanto alle finestre.
Negli anni Ottanta del Novecento gli affreschi della cupola subirono un restauro grazie al prezioso contributo dello stilista Gianfranco Ferré.
Nel 2017 la nuova illuminazione della cupola, elaborata dal designer piacentino Davide Groppi, ha contribuito a esaltare la bellezza dell’opera.
Inoltre, dal Museo Kronos si può salire per osservare gli affreschi da distanza ravvicinata.
All’interno, sono inoltre da segnalare: le formelle delle corporazioni medioevali (che parteciparono economicamente alla costruzione del duomo), i magnifici affreschi absidali di Camillo Procaccini e Ludovico Carracci (XVII sec.), la cappella del Battistero con vasca paleocristiana.
La cripta a croce greca, con 108 colonnine romaniche, conserva le venerate reliquie di Santa Giustina (compatrona di Piacenza insieme a Sant’Antonino), alla quale era dedicata la prima cattedrale distrutta dal terremoto del 1117.