La Chiesa di Sant’Antonino Martire, patrono del paese, sorge all’interno dell’abitato di Travo in Val Trebbia.
Cenni storici
Una pieve dedicata a Sant’Antonino esisteva già nel IX secolo. L’importanza di questa dedicazione si spiega con lo stretto legame che lega il paese al santo patrono di Piacenza.
La vicenda del Santo
Secondo la tradizione, Antonino sarebbe stato decapitato proprio qui, nei pressi del fiume Trebbia, dopo aver tentato di fuggire dalle persecuzioni messe in atto agli inizi del IV secolo da Diocleziano.
Il Santo nacque in Egitto nel 270-275 d.C . La sua famiglia apparteneva ad un ceto elevato e aderiva al cristianesimo. Antonino intraprese la carriera militare nella legione Tebea, una milizia scelta ideata da Diocleziano, ma dovette fuggire quando il tetrarca Massimiano avviò una persecuzione nei confronti dei cristiani.
Dalla Svizzera si recò in Italia e nel piacentino trovò la morte.
La chiesa di Sant’Antonino Martire
L’edificio attuale non è il primitivo ma risale al tardo XI secolo inizi del XII. La Chiesa, prospetta su un sagrato-terrazza davvero unico nel suo genere, con un affaccio inusuale sul fiume specie al tramonto. L’interno ampiamente ricostruito in età neoclassica ma soprattutto nel corso dei restauri ottocenteschi, conserva tracce dello stile romanico soprattutto nel nucleo absidale.