Costruita nel 1334 dall’Ordine Mendicante dei Padri Carmelitani, la (ormai ex) Chiesa del Carmine ha subito nei secoli diverse trasformazioni. Tra i diversi utilizzi ha ospitato un ospedale di guerra, ha svolto la funzione di pubblico macello e infine magazzino.
Le vicende
L’accesso principale attuale si colloca nell’originaria area absidale, mentre l’ingresso originario affaccia su Via Borghetto, antica direttrice est-ovest della città medievale.
I rifacimenti barocchi hanno rivoluzionato l’impianto e l’apparato decorativo della chiesa. I restauri hanno però portato alla luce alcuni preziosi brani di affresco quattrocenteschi. Durante i lavori di recupero sono inoltre venuti alla luce una porzione di pavimentazione di epoca romana – destinata ad arricchire la nuova sezione archeologica del Museo Civico del vicino Palazzo Farnese – e diverse tombe, ricoperte dopo un’accurata schedatura.
Il recupero della Ex Chiesa del Carmine
Il progetto di recupero e riqualificazione, avviato nell’autunno 2017 e concluso nella primavera 2019, ha compreso due distinti ambiti di intervento: il recupero e il consolidamento strutturale dell’edificio ed il riuso funzionale.
Oggi, dopo i lavori di riqualificazione, ospita i nuovi servizi del Laboratorio Aperto di Piacenza.
Tra questi, la FabRoom che offre ai visitatori tre diverse esperienze immersive tra tecnologia, creatività e natura. Nella sezione dedicata al tema “Sostenibilità”, il visitatore potrà dialogare liberamente con “Ecco”, il mini-robot specializzato in economia circolare, sostenibilità e riciclo; il robot è potenziato da un’intelligenza artificiale addestrata specificamente su questi temi. La sezione incentrata su “Robotica e Innovazione” permette un’interazione in tempo reale con un robot che utilizza sensori avanzati e intelligenza artificiale per rispondere ai movimenti e alle azioni dei presenti. Nella sezione “Creatività Uomo/Macchina”, il visitatore viene coinvolto in uno spettacolo di dematerializzazione digitale del corpo, scegliendo tra diversi effetti visivi come particelle di sabbia, linee o farfalle, in un ambiente che risponde dinamicamente al suo movimento.