Luigi Illica, Arquatese di nascita, lasciò ben presto il paese natio spinto dal suo temperamento vivace per non dire un po’ ribelle.
La vita
Ebbe una vita avventurosa che non gli impedì di essere tra l’altro anche giornalista, scrittore appartenente alla Scapigliatura milanese, drammaturgo, ma anche librettista, attività per cui è oggi forse più noto. Collaborò, infatti, con Giacomo Puccini, Alfredo Catalani, Umberto Giordano e molti altri musicisti. Ma fu a seguito dell’incontro con Giuseppe Giacosa che produsse i suoi libretti più famosi: La Bohème, Tosca, Madama Butterfly. Il più fortunato dei libretti scritti da solo è quello dell’ Andrea Chènier.
Il ritorno di Luigi Illica nella terra natia
Una brutta caduta da cavallo lo costrinse a tornare definitivamente a Colombarone, una proprietà nella campagna circostante Castell’Arquato, dove morì il 16 dicembre 1919.
Il Museo
Un piccolo e moderno museo nel paese che, oltre a dargli i natali, ne ospita le spoglie, raccoglie spartiti, manoscritti, abiti di scena, lettere, oggetti di valore che danno testimonianza dell’epoca in cui egli é vissuto, delle sue amicizie e rivalità, delle scelte politiche e del suo lavoro.