Il museo geologico “Giuseppe Cortesi” ha ora sede nel cinquecentesco Ospedale Santo Spirito a Castell’Arquato.
Il museo ha lo scopo di mostrare in modo organico le collezioni di reperti paleontologici restituiti dai sedimenti marini che affiorano in queste zone. L’attività del museo è rivolta soprattutto agli studenti, grazie ad un percorso didattico che si sviluppa attraverso le tre principali sale espositive.
La storia
La collezione civica di fossili di Castell’Arquato trovò nel 1927 una prima sede nel salone dell’archivio comunale presso il duecentesco Palazzo del Podestà, dove rimase fino agli anni Sessanta. Lì vennero collocati anche i resti di un cetaceo fossile rinvenuto nel 1934 sui calanchi di Monte Falcone.
Successivamente il museo si trasferì presso il Torrione Farnese, dove venne riorganizzato nel 1961.
Solo nel 1990 le collezioni del museo geologico “Giuseppe Cortesi” trovarono posto nella sede attuale, più funzionale e in grado di accogliere i grandi esemplari di balenottera che rappresentano i reperti di maggior spicco delle raccolte.
Il percorso
Il nucleo principale della collezione consiste nel già citato scheletro di cetaceo di Monte Falcone e in una cospicua raccolta di molluschi fossili. A questo nucleo originario si andarono ad aggiungere nel corso degli anni numerosi reperti fatti affluire al museo da appassionati e collezionisti emiliani e lombardi.
La I sala offre un’introduzione alla paleontologia, con l’esposizione dei fossili più rappresentativi delle varie ere geologiche, provenienti da ogni parte del globo.
La II sala è dedicata ai fossili del Pliocene locale, con resti di cetacei (balene) trovate nei dintorni.
La III sala custodisce i resti di faune e vertebrati del Quaternario.
Il Museo ha ottenuto il riconoscimento della Regione Emilia Romagna di Museo di Qualità da parte dell’Istituto per i Beni Artistici, Culturali e Naturali.
Alla visita al museo possono essere abbinate altre attività quali escursioni al greto del fiume e ai calanchi.