Franca di Vitalta, in seguito divenuta santa, nacque nel 1175 a Vitalta (Vernasca).
La vita
Franca, figlia del conte e della contessa Vitalta nacque in un castello arroccato a 550 m., del quale successivamente si sono perse le tracce. Giovanissima entrò nel monastero benedettino di San Siro, dove pronunciò i voti solenni. Nel 1198, alla morte della badessa Brizia, fu eletta al suo posto. Per desiderio di maggior perfezione, nel 1214 accolse l’invito e l’esempio di Carenzia Visconti, che aveva fondato sul Montelana un monastero femminile cistercense. Ne ebbe la nomina a badessa pur conservando, per qualche tempo, l’amministrazione di San Siro. Dopo due anni di soggiorno nel convento di Montelana venne deciso il trasferimento delle giovani monache, in considerazione dei pericoli nei quali potevano incorrere: isolate, soggette a rapine, scorrerie e saccheggi di ogni genere, e dove dovevano anche far fronte alle difficoltà nell’approvvigionamento. Passarono così al Monastero di Vallera e poi a Pittolo, che Franca resse fino alla sua morte, avvenuta il 25 aprile 1218. Ivi fu sepolto il suo corpo e dopo varie traslazioni, esso ora si trova nella chiesa del monastero benedettino di San Raimondo in Piacenza.
Franca da Vitalta diventa Santa
Fu proclamata santa, pare oralmente (vivae vocis oracul), da Papa Gregorio X nel settembre 1273, ma non si conserva alcuna bolla di canonizzazione. La salma di Santa Franca suscitò subito viva venerazione poiché essa operò numerosi prodigi. Quando la Santa era ancora in vita operò molti miracoli fra le consorelle e fra i laici; altri miracoli operò nei secoli successivi alla sua morte, tanto che i conventi di S. Siro e di Pittolo divennero meta di pellegrinaggi e luoghi di culto. I fatti miracolosi riguardavano guarigioni di ciechi.
Nel 1949 una monaca di S. Raimondo guarì istantaneamente dal male ad un occhio mentre pregava e toccava il simulacro che conteneva le reliquie della Santa.
Il Santuario
L’ultima domenica d’agosto del 1824, giorno della Sagra che ricorda la presenza di Franca sul Monte a lei dedicato e dove sorgeva il suo monastero, si inaugurò un nuovo Santuario, costruito vicino al vecchio monastero, là dove, come dice la tradizione, visse S. Franca e del quale si trovano ancora dei ruderi. Il sacello custodisce in una nicchia dell’abside, la statua lignea della Santa con l’abito cistercense. Poco lontano si trova una sorgente d’acqua; che secondo la tradizione, scaturì per desiderio di Franca che le avrebbe conferito proprietà risanatrici.
Patrona
Santa Franca è patrona dell’alta Val d’Arda e da secoli la si festeggia sul monte che ora porta il suo nome (già Montelana) sull’alto e bellissimo pianoro a m. 1300 di altitudine circondato da secolari alberi di faggio dove sorge il Santuario a lei dedicato, la prima e l’ultima domenica di agosto con una grande festa, pellegrinaggi e cerimonie religiose. E’ una sagra interprovinciale con grande afflusso di pellegrini.