La storia della Chiesa di Santa Maria in Torricella ha inizio nel 1514 quando si decise di proteggere un’immagine mariana attorno alla quale andava sviluppandosi la devozione popolare con un edificio adatto.
Inoltre, la chiesa venne destinata a un compito particolare: l’assistenza ai condannati a morte, infatti il patibolo per le pubbliche esecuzioni si trovava lì vicino. Il delicato ruolo di assistere i condannati alla pena capitale toccava ai Cappuccini laici, istituiti dal vescovo Burali in sostituzione dei Confratelli di San Giovanni.
Il primo edifico religioso rinascimentale era molto più piccolo dell’attuale, che risale alla metà del Seicento.
La Chiesa di Santa Maria in Torricella conserva alcune opere d’arte apprezzabili. In particolare si segnalano un dipinto dedicato al Beato Paolo Burali opera di Gaspare Landi, un quadro di S. Disma del pittore Giuseppe Gherardi e un Crocifisso di Robert de Longe (Bruxelles, 1646 – Piacenza 1709), detto “Il Fiammingo” per le sue origini. Questo artista ha lavorato a Piacenza per oltre due decenni e ha lasciato numerose opere in chiese e palazzi cittadini. Compì il Grand Tour in Italia e si fermò a Roma, dove subì l’influenza del barocco, che poi reinterpretò in una personale versione del classicismo emiliano.
E’ ancora sede di una delle tre confraternite laicali esistenti nella Diocesi di Piacenza e Bobbio: la Confraternita di S. Maria in Torricella.