Il fiume Po (chiamato dai Greci Eridanus, presso i Liguri era chiamato Bodincus, che significa dal letto profondo, senza fondo, il latino Padus – da qui l’aggettivo padano – deriverebbe da una qualità di pini selvatici particolarmente abbondante presso le sue sorgenti) è con i suoi 652 km il fiume più lungo in Italia tra quelli che scorrono completamente nel suo territorio. Si tratta inoltre del fiume con la massima estensione di bacino ed anche di quello con la massima portata alla foce, sia essa minima (assoluta 270 m3/sec), media (1.540 m3/sec) o massima (13.000 m3/sec). Attraversa con il suo corso gran parte dell’Italia settentrionale da ovest verso est percorrendone tutta la Pianura Padana.
Sulle rive del fiume Po
Sulle sue rive abitano circa 16 milioni di persone e sono concentrate oltre un terzo delle industrie e della produzione agricola nazionale, così come oltre la metà del patrimonio zootecnico italiano.
Tutto ciò rende il Po e il suo bacino una zona nevralgica per l’intera economia italiana ed una delle zone in Europa a massima concentrazione di popolazione, industria e commercio.
Il tratto piacentino
Il tratto piacentino del fiume Po comprende 100 Km dei 652 totali; per la precisione sono piacentini 100 Km della sponda destra di questo grande fiume, che inizia il suo percorso nella pianura aperta, poi si piega più volte su se stesso, formando numerosi meandri quasi ininterrottamente da Castel San Giovanni a Castelvetro.
Natura e paesaggio
Le risorse naturalistiche ed ambientali che il Po offre sono innumerevoli ed affascinanti, caratterizzando il paesaggio ora con canneti e saliceti, ora con boschi umidi, ninfee gialle e castagne d’acqua. Anche il patrimonio ittico e, soprattutto, avifaunistico si presenta molto variegato: si va dall’alborella, la specie più numerosa, alle tinche, alle carpe, scardole, pesci gatto, persico e lucci per il primo; mentre per il secondo si spazia dalle nitticore, alle garzette, agli aironi cinerini, usignoli, gallinelle d’acqua, cannareccioni e poi ancora folaghe, germani reali, fraticelli e martin pescatori. Un vero e proprio micro universo estremamente articolato, formante un significativo ecosistema di un patrimonio unico, che potremo conservare solo con un assoluto rispetto per questo fiume, linea di confine geografica, culturale e comune denominatore della vita della gente padana.
Il tratto piacentino nel dettaglio
Castel San Giovanni
Il fiume Po accoglie qui fra le sue acque il Rio Boriacco, formato dall’unione del rio Lora con il rio Carona.
E’ proprio nei pressi del fiume Po, in località Parpanese, che è avvenuto il reperimento di due pugnali dell’età del bronzo che testimonierebbero la presenza dell’uomo preistorico nel territorio di Castel San Giovanni.
Sarmato
Le sponde del Po ed il fiume stesso furono in questa località teatro di numerose battaglie, e proprio per far fronte ai predoni d’oltre Po sorsero intorno all’anno Mille fortificazioni, fra cui il castello di Sarmato.
Rottofreno
Il passaggio del Po vicino Rottofreno forma una baia ricca di vegetazione che ospita numerose specie di uccelli.
Calendasco
A Calendasco, in località Soprarivo, presso la frazione Boscone Cusani, una stele romanica indica il guado sul grande fiume, lungo la via Francigena. Tale passaggio è denominato anche “Guado di Sigerico” perchè ricordato nel diario di viaggio del 990 del noto arcivescovo di Canterbury.
Piacenza
La città fu fondata su una terrazza che affacciava sul fiume Po, nel 218 a.C. vicino all’antica foce del Trebbia, con il suo sviluppo già in epoca romana la città fu dotata di un porto e nel corso della storia il potere sui trasporti via fiume fu fonte di prestigio e potere. Nel tratto cittadino attualmente tre ponti congiungono il territorio emiliano a quello lombardo.
Sotto scorre il grande fiume accogliendo attività sportive dei circoli dei cannottieri.
Caorso
Ciò che indubbiamente caratterizza il tratto del fiume che costeggia il territorio del Comune di Caorso è l’imponente presenza della Centrale Elettronucleare “Arturo” dal 1981 in servizio commerciale ed ora disattivata nella sua attività principale.
Inoltre, sempre sul Po ed in parte compresa nel perimetro della centrale nucleare, nonché tutelata dal Piano Territoriale Provinciale e dal Piano Paesistico Regionale, vi è l’Oasi naturalistica De Pinedo, importante esempio di integra conservazione del paesaggio tipico del Po.
Monticelli d’Ongina
La presenza del Po nel territorio di Monticelli d’Ongina è forte e da sempre condiziona la vita dei suoi abitanti. In omaggio al fiume ed alle tradizioni ad esso associate nel capoluogo comunale vi sono il Museo Etnografico del Po, l’Acquario del Po ed il Museo della Civiltà Contadina e Artigianato.
Nel territorio del comune di Monticelli d’Ongina, a San Nazzaro, si trova Isola Serafini. E’ un’isola fluviale, la maggiore del fiume Po, situata in prossimità del punto in cui l’Adda confluisce nel Po, collegata alla terraferma da un ponte sulla sponda emiliana. L’isola ospita una centrale idroelettrica che produce energia sfruttando il dislivello creato da un doppio sbarramento. A San Nazzaro si trova, inoltre, il Parco del Po, un’area verde, lungo il Grande Fiume, dove sopravvivono specie botaniche ormai quasi del tutto estinte, quali la quercia palustre.
Villanova sull’Arda
Nella golena del territorio comunale di Villanova sull’Arda si trova il Parco di Isola Giarola e del Lancone con il suo lago che in realtà è un bacino artificiale originato da attività estrattive oggi terminate. Da allora sono stati realizzati numerosi interventi di ripristino ambientale; grazie a questi le sue sponde hanno recuperato oggi la totale naturalità e ospitano la flora e la fauna tipiche degli ambienti umidi perifluviali. Il lago è situato sulla riva destra del Fiume Po nell’area golenale delimitata dai torrenti Arda, Ongina e dal Cavo Fontana.