L’itinerario proposto è un lungo percorso trekking a tappe sui crinali tra Val Trebbia e Val Nure.
L’itinerario permette in parte di camminare sulle antiche vie del sale lungo le quali transitavano le carovaniere che in passato trasportavano grano a Genova e facevano poi ritorno nella Pianura Padana cariche di olio, sale e spezie.
TERZA TAPPA: Ciregna – Coli (6-7 ore)
IL PERCORSO:
Da questa tappa, lasciate alle spalle le alte cime della Valnure, inizia una lenta discesa al fondovalle del fiume Trebbia.
Si inizia seguendo a ritroso il percorso del giorno prima, fino alla località “Il Corso” (poco oltre il cimitero e la linea elettrica), da dove si prende sulla destra il sentiero che sale dapprima in una pineta mista di abeti e pini. Si percorre poi la cresta principale del Monte Aserei (1.432 m) da sud verso nord, prima fra le pinete poi sui pascoli, con ampie vedute su paesi, valli, cime montuose.
Lasciata la cima del Monte Aserei, si continua a percorrere la cresta fino alla pista lastricata, costruita come tutte le altre nei dintorni, dal Genio militare negli anni Cinquanta.
Verso destra la pista conduce alla strada bianca per Mareto e il Passo Cappelletta, mentre a sinistra si immette, dopo poche curve, sulla pista che sale da Peli.
Il nostro itinerario segue quest’ultima direzione ed in breve ci porta, con andamento pianeggiante, al Passo di Santa Barbara. Il passo è inconfondibile anche da lontano data l’enorme statua bianca posta all’incrocio di tre vie: la nostra, che sale da Peli, la pista che proviene da Coli e quella che arriva da Pradovera.
Siamo alle soglie di una delle più belle zone appenniniche della provincia di Piacenza.
La carrareccia, ora larga ora stretta, fra prati e boschi, porta fino alla Fontana dell’Uccellino. E’ questo il punto ove occorre lasciare il sentiero, che segue la recinzione, per immettersi, superato lo sbarramento, su un altro sentiero che sale. In breve quest’ultimo porta alla selvaggia cima del Monte Sant’Agostino (1256 m), un’affilata lama di roccia.
Dopo il Monte Sant’Agostino il sentiero punta in direzione di una seconda montagna dal nome “ecclesiastico”: il Monte Tre Abati (1072 m). Ormai di questa tappa non restano che pochi chilometri, che, dopo la discesa sul sentiero in pineta, si svolgono su strade interpoderali a fondo naturale e infine asfaltate: si attraversano gli abitati di Maiarda e di Fontana e da qui, si prende a sinistra la carrozzabile a fondo naturale e si giunge, dopo circa due chilometri e mezzo privi di segnaletica a Coli.