Il gallo in ferro battuto è l’animale simbolo di Grazzano Visconti, ideato dall’artigiano Cesare Leonardi che lavorava presso l’Officina Savi.
L’ispirazione
Secondo quanto raccontato dallo stesso ideatore, questo simbolo si ispira alla pagina del Vangelo in cui si dice che l’apostolo Pietro avrebbe rinnegato Cristo tre volte prima che il gallo cantasse.
Il primo gallo in ferro battuto
Ecco, quindi, la fonte di ispirazione per il gallo in ferro battuto di Grazzano Visconti. Leonardi, inoltre, avrebbe deciso di realizzarlo con un’altezza di 33 cm per simboleggiare proprio gli anni di Cristo nel momento della morte.
Giuseppe Visconti di Modrone, duca ideatore e proprietario del borgo di Grazzano, amava però un altro prodotto della bottega artigiana installata all’interno del villaggio: una cicogna che avrebbe voluto scegliere come simbolo del luogo.
A far capitolare il duca fu niente meno che la Regina Elena di Savoia, spesso ospite della famiglia Visconti. Si racconta, infatti, che entrando nella bottega di Leonardi, la Regina venne folgorata dal gallo ed esclamò: “pare che canti!”.
Grazie a questo importante riconoscimento, l’opera di Leonardi divenne il simbolo di Grazzano Visconti.
Per chi visita il borgo è possibile ammirarne un esemplare “segnavento” posto sul tetto di una costruzione all’interno della Cortevecchia.