Inaugurato nel 1975 a pianterreno della palazzina costruita all’epoca di Maria Luigia per la Direzione degli scavi, si propone di illustrare, con una scelta di materiali significativi, accompagnata da un ampio apparato didascalico, non solo aspetti della cultura artistica e materiale veleiate, ma anche quell’eccezionale testimonianza che viene alla storia dell’urbanistica cisalpina dai resti di questa città.
Tra i reperti particolarmente interessante il Calco della Tabula Alimentaria Traianea, la più grande iscrizione bronzea, nota, di tutto il mondo romano, nella quale sono elencati i nomi di proprietari fondiari di Veleia e di territori confinanti, che, ipotecando i loro terreni, beneficiavano di un prestito imperiale, il cui reddito era impiegato per il mantenimento di fanciulli poveri. Si data agli inizi del II sec. d.C.
Inoltre sono presenti resti di figura virile barbata, in pietra locale, probabilmente raffigurante Marsia; copia in gesso di una tavola bronzea della lex de gallia cisalpina: un ampio frammento di un testo legislativo sulle competenze giudiziarie dei magistrati operanti nella provincia. Inoltre sono presenti: una stele funeraria, un’iscrizione che ricorda la costruzione della basilica, un tondo inferiormente corniciato con iscrizione, una copia in gesso della stele onoraria marmorea del venator, un mosaico policromo con maschera teatrale e cornice a motivi geometrici.
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