Le prime fortificazioni di Ottone sembrano risalire all’epoca longobarda (VII secolo), costruite per difendere il ducato di Pavia, lungo i confini con la Liguria bizantina.
Più tardi, nel XII secolo, quando i Malaspina divennero feudatari dell’alta val Trebbia e val d’Aveto, decisero di costruire numerose torri di guardia e di controllo nel territorio da loro dominato.
Tra questi progetti di fortificazione e difesa c’è anche il castello di Ottone, costruito dai Malaspina nel 1164. Nel XVI secolo fu acquistato da Gian Luigi Fieschi. Successivamente passò ai Doria, che lo possedettero fino al 1797. A fine Settecento la fortezza divenne un carcere, dopo l’estinzione dei feudi liguri ad opera di Napoleone.
Posizione e aspetto attuale
Il Castello Malaspina di Ottone è un possente complesso fortificato, un tempo posto a controllo del “guado” sul Fiume Trebbia e delle mulattiere vicine. Domina un ampio tratto della Val Trebbia, alla sommità del rio Fosselino e del torrente Ventra.
In passato era considerato inespugnabile ed ancora oggi la sua notevole mole incute rispetto nei passanti. Costruito in pietra ben squadrata, rappresenta un esempio di stile romanico rustico. Il maniero è perfettamente conservato, anche grazie alle intelligenti cure dei proprietari.
L’insieme delle fortificazioni consiste in due strutture indipendenti, poste a breve distanza tra loro. Un tempo questi due corpi di fabbrica erano racchiusi in un’unica cerchia muraria, di cui rimangono imponenti tracce.
La più grande delle due strutture è una massiccia torre medievale, forse l’antico mastio, rimaneggiata nel XVII secolo. Sono stati aggiunti corpi di fabbrica disposti lungo i lati, a valle e a monte del nucleo originale. La “ristrutturazione” ha raddoppiato la superficie interna, con un ampliamento delle prigioni, la realizzazione di una nuova cappella, dello scalone d’accesso al primo piano e di ulteriori ambienti per uso militare o signorile.
La seconda torre, giunta quasi intatta fino a noi, è detta “il Paraso” (il Palazzo) e rappresenta la parte più antica del fortilizio, con mura a scarpata e strette e rare feritoie.