La chiesa di San Giovanni in Canale è stata fondata dai frati Domenicani nel 1220. Subì, intorno alla metà del Cinquecento, un ampliamento di tre campate verso la facciata e un allungamento del coro.
L’edificio, sottoposto a ripetuti restauri, conserva molti elementi di chiara origine medievale.
L’interno, a tre navate, d’impianto gotico, è spoglio e grandioso. Prevale il cotto e una decorazione a conci bianchi.
Numerosi sono i monumenti sepolcrali presenti all’interno della chiesa di San Giovanni in Canale. Infatti, l’edificio di culto era situato in uno dei quartieri cittadini più influenti della città; qui vivevano, ad esempio gli Scotti, che nella chiesa fecero erigere numerose tombe di famiglia. Degna di nota è certamente l’arca funebre della famiglia Scotti (XV secolo), un sarcofago scolpito in pietra rosa di Verona.
Interessante anche l’edicola della famiglia Arcelli di epoca gotica, con apertura trilobata (XIV sec.).
Dalla seconda metà del XVI sec. al 1769 il lato sulla via Nova fu sede del Tribunale dell’Inquisizione.
Nella chiesa si trova la neoclassica cappella del Rosario. Al suo interno è conservata la tela con la “Salita al Calvario” di Gaspare Landi, pittore piacentino che succedette ad Antonio Canova come direttore dell’Accademia di San Luca a Roma.