La chiesa di San Lorenzo a Bobbio sorge a poca distanza da quello che un tempo era l’orto dei monaci di San Colombano. Fino al 1950, infatti, era parte integrante del complesso religioso. A metà dello scorso secolo venne venne abbattuto il lungo muro divisorio che separava il cenobio dal paese per creare l’attuale piazza Santa Fara.
Il primo documento che attesta l’esistenza della chiesa risale al 1144, mentre è un dato sicuro il suo passaggio alla confraternita laica dei Battuti o Disciplinati sul finire del XIII secolo.
La chiesa fu inizialmente soggetta al potere dei monaci, finendo per passare nel 1448 sotto la diretta tutela del vescovo.
Ridotta in condizioni disastrose nel 1609, la struttura subì un lungo periodo di inutilizzo. Per questa ragione, i confratelli provvidero ad un suo totale rifacimento ultimato, con la nuova consacrazione, nel 1694.
L’interno si presenta ad aula unica con volta a botte ed è concluso da un abside semicircolare, arricchito di un prezioso coro ligneo seicentesco proveniente dal vicino complesso francescano, qui giunto dopo la soppressione di tutti i conventi voluta da Napoleone nel 1803.
La facciata è a capanna, in pietra a vista, tripartita da due ordini di lesene doriche.
Il campanile, nonostante un ammodernamento del 1779, rimane un bell’esempio di stile tardo barocco. All’esterno, percorrendo la stradina che conduce ai portici più antichi del borgo, si possono ancora notare i resti della chiesa primitiva, riconducibili con ogni probabilità al periodo gotico.
Ad attirare l’attenzione è, però, una piccola lapide murata sul fianco opposto a lato del negozio di alimentari. Sotto una croce scolpita è visibile un’iscrizione in caratteri capitali che ricorda come nel 1290 un certo Oberto de Segnorino – forse un membro influente della confraternita – fece scolpire questo simbolo di risurrezione.