La ex centrale nucleare che si trova a Caorso, sulle rive del Po, è una delle 4 ex centrali nucleari presenti sul territorio italiano. La scelta di questa collocazione non è casuale poiché una centrale nucleare per il suo funzionamento ha bisogno, fra le altre cose, di enormi quantità di acqua.
ARTURO, questo è il nome della più nuova e più grande fra le centrali nucleari in Italia, è stata progettata e realizzata nel 1977 dal raggruppamento ENEL – Ansaldo Meccanica Nucleare – GETSCO.
Il reattore di Caorso ha raggiunto la prima criticità il 31/12/1977. Il collegamento con la rete elettrica nazionale è avvenuto nel maggio del 1978.
Nell’ottobre del 1986 hanno fermato l’impianto per la periodica ricarica del combustibile. Anche a seguito dell’esito del referendum sul nucleare del 1987 la centrale non ha più ripreso l’attività.
Nel periodo di esercizio, durato fino al 1986, la centrale ha prodotto complessivamente 29 miliardi di kWh.
Dal 1986, anno di interruzione dell’attività, fino al 1990 l’impianto si trovava in stato di conservazione e i sistemi erano in condizioni idonee ad essere riavviati.
Dopo la delibera CIPE del luglio 1990, che stabiliva la chiusura definitiva dell’impianto, sono iniziate le prime attività di smantellamento di alcuni sistemi della centrale.
Nel 1999 SOGIN ha ottenuto la proprietà della ex centrale nucleare di Caorso. La società ha presentato alle autorità competenti un completo programma di smantellamento dell’impianto.
Dal febbraio 2008 la centrale ospita la Radwaste Management School, un centro di formazione sulla cultura della sicurezza, della radioprotezione e della salvaguardia dell’ambiente.