Sui muri delle case di Grazzano Visconti ricorre una decorazione dal significato enigmatico, una scritta misteriosa attorno a un garofano.
L’immagine
L’immagine raffigura un grande garofano rosso, il cui gambo è attraversato da un cartiglio dove è possibile leggere una misteriosa iscrizione in caratteri gotici: “Otla.ni.adraug.e.enetapipmi”.
Con ogni probabilità la scritta misteriosa è la risposta del conte Giuseppe Visconti di Modrone, creatore del borgo, a coloro che criticavano l’inautenticità della sua opera. Eccentrico e rivoluzionario il conte dopo aver ereditato il castello lo aveva ristrutturato secondo uno stile eclettico e nei primi decenni del Novecento aveva progettato con il supporto dell’architetto Alfredo Campanini un borgo neo-medievale. Aveva per di più creato l’Istituzione, una scuola che promuoveva l’artigianato in un’epoca di diffusione dell’industria.
La scritta misteriosa di Grazzano Visconti
Se leggiamo infatti la scritta al contrario, da destra verso sinistra e dal basso verso l’alto, “Otla.ni.adraug.e.enetapipmi” diventa il motto “impipatene.e.guarda.in.alto”.
Una simile affermazione non poteva certo essere mostrata in bella vista, e così venne abilmente nascosta nei dipinti decorativi sparsi per tutta Grazzano Visconti.
All’interno del castello a rimarcare ancor più il desiderio di indipendenza si trovano altri motti come “Frangar non Flectar” (mi spezzo ma non mi piego) o citazioni come quella tratta dal Purgatorio,V Canto della Divina Commedia:
“Vien dietro a me, e lascia dir le genti:
sta come torre ferma, che non crolla
già mai la cima per soffiar di venti”.