Il monastero prende il nome da San Raimondo, uomo di preghiera e di azione, pellegrino instancabile e fondatore dei primi ospedali di Piacenza.
Nel 1175, infatti, Raimondo fece costruire un monastero con funzione di ospedale. Quando morì venne sepolto nell’omonima chiesa annessa al complesso monastico.
A inizio del 1400 il Complesso conventuale passò alle monache Cistercensi, che cambiarono il loro nome in Monache di San Raimondo. Le monache vi rimasero fino al 1810, quando Napoleone soppresse gli ordini religiosi.
Nel 1827 una monaca benedettina restaurò il monastero, dando vita a un educandato che nel corso del tempo divenne collegio e scuola media.
Dopo l’impulso dato dal Concilio Vaticano II, nel 1967 il complesso divenne un monastero di clausura. Si tratta di una comunità monastica benedettina nel cuore della città, in cui l’Opus Dei, la lectio, il silenzio e il lavoro costituiscono la peculiarità.
Recentemente hanno aperto una foresteria situata in un’ala del monastero. Ha una capienza di 10-12 posti letto collocati in un’ampia sala, con una cucina annessa. La foresteria ha libero accesso alla Chiesa di San Raimondo e alla portineria del monastero. Questa particolare collocazione permette a chi vi pernotta e lo desidera di sperimentare una “sosta dello spirito”, frequentando le celebrazioni, sostando in preghiera nella chiesa silenziosa e accogliente o chiedendo se necessario lectio per la meditazione o colloqui individuali.
Attualmente il monastero ospita 11 religiose.