“Giù dal Monte Maggiorasca scivolando in un imbuto” è un percorso fattibile tutto l’anno, sull’Appennino piacentino in Alta Val Nure, qui descritto nelle condizioni invernali.
Il percorso
Per raggiungere il Monte Maggiorasca (m. 1799) consigliamo di lasciare l’auto all’Albergo Lago Nero, qualche chilometro dopo Selva, sulla statale per il Passo dello Zovallo.
Da lì, a quota 1288 metri, si attacca il versante nord dell’anfiteatro montuoso che culmina nel Monte Bue. Vi si giunge salendo per il sentiero che parte immediatamente dietro l’Albergo o per gli aperti pendii del Monte stesso.
Si entra nel bosco. Procedendo in direzione sud, in una radura, si incrocia il sentiero che arriva da sinistra dal Passo dello Zovallo. Lo si tiene fino a pervenire al prato a quota metri 1.500 e, quindi, al Lago Nero, che riposa in una conca posta a 1.540 metri di altitudine.
Ghiacciato e innevato da novembre a marzo, lo si attraversa con gli sci ai piedi. Dal suo angolo ovest-sud-est si rimonta la bastionata che lo chiude a sud.
Alla sella che lascia la Costazza sulla sinistra ci si innalza, a destra, sulla vetta del Bue (m. 1.777) da dove si impone, ancora verso ovest-sud-ovest, la vista della cima del monte Maggiorasca, con il suo brutto corredo di antenne, ma anche con la silhouette della Madonna.
Se non si vogliono togliere le pelli per doverle rimettere subito dopo, non conviene con neve non bella, farsi tentare dall’invitante, breve pendio di collegamento.
Si possono mantenere le pelli e ci si può lasciar scivolare fino al colletto, dove si prende a sinistra e, per ampio ed evidente sentiero, si è ai piedi della Madonna e alla partenza, a destra, del nostro canale.
Una volta risaliti al Monte Bue, il ritorno in discesa avviene per il percorso di salita con qualche digressione, ove possibile.
Così, all’insenatura tra il Bue e la Costazza, conviene spostarsi ascendendo quanto basta, verso il monte Nero. Quindi ci si sposta verso est, per trovare le aperture che permettono di destreggiarsi su terreno più ripido ma più agevole, tra i faggi i pini mugo e gli abeti che ostacolano la calata sul sottostante Lago Nero, per riattraversare il quale è bene prendere l’abbrevio per non dover racchettare.
Sotto al Lago, mantenersi sulla destra, allo scopo di approfittare, solo però se bene innevato, di una specie di corridoio che lascia intravedere il passaggio per il prato successivo.
Si continua verso nord, per il sentiero dell’andata, fino a intraprendere la lieve risalita del monte Armano, di cui è opportuno riguadagnare la cima per poter godersi in tutto il suo sviluppo, purtroppo non eccessivo, della discesa lungo i suoi fianchi stupendi e depositarsi infine nei pressi dell’Albergo, sulla statale di Val Nure visibile in basso.
Informazioni tecniche
DISLIVELLO TOTALE: approssimato di salita: m 550 + m 300 (+ ancora 180 se discesi fino a Rocca d’Aveto)
TEMPO TOTALE DI SALITA: all’incirca 2 ore + 1 ora
DIFFICOLTA’: nella discesa che inizia dal canale sotto il Maggiorasca (e in alcuni tratti sotto al M. Nero)
PERIODO: (in condizioni normali di innevamento) da dicembre a marzo.