La Val d’Arda è la vallata orientale della provincia di Piacenza, situata verso i confini con l’Appennino parmense, percorsa dal torrente Arda e dalle valli minori del Riglio, del Vezzeno, del Chero, del Chiavenna, dell’Ongina e di parte dello Stirone.
Il torrente che dà il nome alla Val d’arda
L’Arda nasce a circa 1300 m di quota dalle pendici nord-occidentali del Monte Lama, nell’Appennino Ligure, in comune di Morfasso. Dopo circa 15 km di corso, lo sbarramento effettuato da una diga artificiale forma il Lago di Mignano, uno specchio d’acqua di circa 2 chilometri quadrati di estensione situato alla quota di 341 m, che ha la doppia funzione di riserva idrica e di bacino a scopo idroelettrico.
Il torrente lambisce poi Lugagnano Val d’Arda e Castell’Arquato per poi sboccare in pianura, dove attraversa le città di Fiorenzuola d’Arda e Cortemaggiore.
Parco provinciale Monte Moria
Il Parco del Monte Moria occupa una superficie di oltre 1000 ettari nei comuni di Morfasso e di Lugagnano. L’area comunemente denominata Parco Provinciale rappresenta una zona naturale a difesa del patrimonio boschivo di questo versante dell’Appennino e offre una interessante e quanto mai varia presenza boschiva. La copertura arborea arriva ai tre quarti della superficie e regala come traccia dominante la presenza di castagneti da frutto con esemplari centenari dalle forme strane ed originali.
Nelle zone più rade le ginestre ed il ginepro disegnano giochi di tonalità sull’aspro terreno. La parte del Parco che comprende la Croce dei Segni presenta una distesa di faggi che scendendo si tramuta in un universo di arbusti come il carpino, il nocciolo, il maggiociondolo e il caprifoglio. Alcune zone si mostrano come oasi di sempreverdi come il pino silvestre e piccoli abeti .
Il sottobosco del Monte Moria è rinomato per la produzione di funghi e per la presenza di piante erbacee che, a seconda dell’altitudine, possono essere felci, erba fragolina, limodoro, gigli e splendide orchidee. Questa oasi naturale è percorsa e presidiata da cinghiali, tassi, daini, volpi, scoiattoli, poiane, picchi e sparvieri: “prede” ambite per gli appassionati di foto naturalistiche.
Parco del Piacenziano
La zona protetta regionale che comprende 9 stazioni localizzate nei territori dei comuni di Castell’Arquato, Lugagnano Val d’Arda, Gropparello, Vernasca e Carpaneto Piacentino, é ricca di affioramenti di rocce sedimentarie con un’età che varia tra i 3,5 e 1,8 milioni di anni fa.
Nella riserva possiamo trovare vari affioramenti di carattere paleontologico con voragini, rupi e calanchi che incorniciano un bellissimo fondovalle. La vegetazione é composta dalla caratteristica flora appenninica o alpina secondo l’altitudine.
Per quanto riguarda le stazioni del comune di Castell’Arquato si segnalano i Calanchi di monte Giovo, monte Padova, monte Falcone e lo stratotipo del Piacenziano. L’interesse peculiare di questa riserva è dato dagli affioramenti di rocce sedimentarie rappresentanti il periodo compreso tra 5 e 1,6 milioni di anni fa, che è geologicamente conosciuto come Placenziano.
In tutto l’abitato di Castell’Arquato si possono vedere abitazioni costruite con conci di arenaria all’interno dei quali si possono ammirare molluschi fossilizzati. A poca distanza dal paese si trova un’interessantissima stazione della Riserva, che tutela un tratto di greto del torrente Arda di grande interesse paleontologico e stratigrafico.