L’attuale Chiesa di San Pietro sorse alla fine del Cinquecento sui resti dell’antico tempio di S. Pietro al Foro (IX secolo), bruciato nel 1174 e poi ricostruito. Si deve il rifacimento della chieda alla Compagnia dei Gesuiti, giunta a Piacenza nel 1582, che ottenne il complesso di San Pietro in Foro nel 1584. La costruzione iniziò nel luglio 1585 su progetto dell’architetto gesuita Giorgio Soldati; la chiesa fu consacrata il 3 dicembre 1587.
Tra 1613 e 1620 i Gesuiti decisero di ampliare l’area presbiteriale e la sacrestia. Inoltre, fecero costruire l’attuale torre campanaria nell’area di un palazzo della famiglia Scotti acquisito dalla Compagnia di Gesù. La costruzione della torre risulta conclusa prima del 1673. Ha cella a pianta ottagonale e una cupola con lanternino circolare e pilastrini, ottima espressione della cultura barocca.
La facciata della chiesa, in materiale lapideo, risale al 1935-1936 ed è opera di Giovanni Gazzola (1871-1962).
L’edificio sacro conserva ancora un bell’altare barocco proveniente dalla cappella della Madonna del Popolo del Duomo. Il progetto del manufatto, collocato in San Pietro nel 1920, si deve a Giovanni Battista Carrà (1612-1614).
Il vicino Palazzo del Collegio dei Gesuiti fu completato verso il 1593 e avvolge in parte la chiesa.
L’ala destra è attualmente occupata dalla Biblioteca Passerini-Landi, funzionante dal 1774. Infatti, nel 1768 l’ordine fu soppresso con decreto di Ferdinando di Borbone, dall’anno seguente il collegio ospitò le scuole pubbliche e dal 1774 la Biblioteca con volumi dei Gesuiti e copie di volumi dalla Palatina di Parma.
La biblioteca accoglie, tra tante preziose opere, il più antico codice datato (1336) della Divina Commedia, copiato da un amanuense, e il Salterio di Angilberga.