Francesco Ghittoni nacque a Rizzolo, nel comune di San Giorgio Piacentino il 25 marzo 1855.
La scuola
Dimostrò presto una predisposizione al disegno tale da indurre i genitori ad iscriverlo all’Istituto d’Arte Felice Gazzola di Piacenza, dove egli studiò dal 1867 al 1879.
Esordì nel 1881 a Milano all’Esposizione Nazionale, con due quadretti di genere che ottennero le lodi della critica. Espose in concorsi nazionali a Milano, Roma e Torino e fu segnalato dalla critica come un pittore di talento sacrificato in un ambiente senz’aria.
Dal 1903 fu conservatore del Museo Civico di Piacenza e dal 1911 titolare della cattedra di pittura presso l’Istituto d’Arte Gazzola.
Morì a Piacenza il 17 agosto 1928
Mostra Postuma
Nel 1939, una mostra postuma allestita nel Salone del Palazzo Gotico di Piacenza, lo propose all’attenzione della critica; la guerra lo fece di nuovo dimenticare.
Opere e temi
Tra le sue opere citiamo il Ritratto di Lamoure che ci riporta nientemeno che al Goya e, il Ritratto della signora Buscarini (1883). Il ritratto è costruito con grandissima perizia disegnativa e con sobria cromia di grigi e verdini freddi e rosa, fra i maggiori esemplari della pittura italiana dell’Ottocento.
Francesco Ghittoni dipinse ritratti, scene di genere, soggetti sacri, paesaggi, esprimendo con la sua pittura figurativa intensa e drammatica.
I temi della fede, del dolore, della povertà sono i suoi preferiti e i suoi ritratti e i suoi paesaggi lasciano trapelare una rassegnata malinconia.