La Val Chero è situata tra la val d’Arda e la val Nure. Comprende i comuni di Cadeo, Carpaneto Piacentino e Gropparello.
Il torrente
E’ attraversata dal torrente Chero che nasce a Passo Guselli, nel comune di Morfasso a circa 900 m. d’altezza. Il torrente attraversa il comune di Carpaneto Piacentino e la frazione di Chero, da cui prende il nome, finisce il suo percorso in pianura nel torrente Chiavenna tra Roveleto e Cadeo.
Percorrendo la valle dalla pianura potrete trovare fino al paese di Castellana colline ammantate da vigneti. Risalendo il corso del Chero, si possono vedere alcuni castelli che in passato controllavano e proteggevano di Travazzano (castello di notevoli dimensioni ma ora degradato), Magnano (proprietà privata), Badagnano (fortilizio di notevoli dimensioni ora abitazione rurale) ed Olmeto (sede di azienda agricola). Tra gli antichi fortilizi si trovano in Val Chero anche i castelli di Cerreto Landi (proprietà privata), Rezzano (parti di un’antico castello ora azienda agricola) e Zena (proprietà privata aperto per eventi).
L’area Protetta
La Val Chero attraversa una parte del Parco Regionale dello Stirone e del Piacenziano, area protetta nota per i suoi i suoi affioramenti fossiliferi. Nella parete a strapiombo sul torrente Chero le sabbie argillose grigie, contenenti fossili di ambienti costieri, si alternano a sabbie gialle riferibili ad ambienti di spiaggia vicini alla battigia. Le successioni sono databili al pliocene medio-superiore tra 2,6 e 2,1 milioni di anni fa.
Veleia
Ad un’altitudine di 500 metri si trovano gli scavi archeologici della città romana di Veleia, portati alla luce grazie all’intervento del duca di Parma Filippo di Borbone a metà del Settecento. I reperti più importanti sono esposti al Museo Archeologico di Parma, ma in loco è visitabile tutta l’area degli scavi, con il foro, le terme ed il piccolo museo conservato nell’Antiquarium.
Infine salendo di quota si incontrano i boschi e il tipico paesaggio montano di Obolo e Groppovisdomo.
Tutto il territorio della Val Chero insieme alla Val Riglio è storicamente ricco di petrolio e gas naturale, tanto che si sfruttò a livello industriale sin dal 1866; il culmine di questa attività si ebbe ai primi del Novecento, a quell’epoca risale la realizzazione di un oleodotto che trasportava il petrolio sino a Fiorenzuola. Le località maggiormente interessate dalle trivellazioni furono Montechino in Val Riglio e Veleia in Val Chero, dove sorsero ben 354 pozzi. Le attività di ricerca cessarono nel 1950, quando il petrolio piacentino non riuscì più ad essere competitivo con quello estero, ma ancora oggi un petrolio eccezionale in quanto a purezza sgorga spontaneamente in diversi punti di queste vallate.
Tradizioni della Val Chero
A Carpaneto, capoluogo naturale della valle, si celebrano due eventi enogastronomici : la “GUT LONGA” la rassegna dedicata ad uno dei vini rossi piacentini DOC più rinomati e una festa dedicata alla regina dei salumi piacentini, la COPPA.
In questo paese che, fin dal XVII secolo fu un importante centro agricolo, merita di essere visitato l’antico castello. Si tratta di una struttura di impianto feudale, teatro di numerosi scontri e anche, nel XVI secolo, base delle scorrerie di Pier Maria Scotti detto il Buso. Del fortilizio, oggi sede del Comune, rimane parte dell’edificio quattrocentesco e un porticato con colonne di granito e capitelli in arenaria. La sala principale del Comune è stata decorata dalle aeropitture di BOT ( Barbieri Osvaldo il Terribile, pittore futurista piacentino).