I sentieri del passato sono un percorso in tre tappe che permette all’escursionista di ripercorrere le vie di comunicazione tra Val d’Arda, Val Nure e Val Trebbia, utilizzate per tanti secoli.
Si tratta di tratturi carichi di storia, ma anche ricchi di suggestioni e poesia.
Un percorso che presenta notevoli spunti di interesse anche sotto il profilo botanico e geologico. Sono da segnalare i laghi Moo e Bino.
Qui si trova la prima tappa.
Seconda tappa: Prato Barbieri – Passo Penice
Durata: 6/7 ore
Percorso
L’itinerario della seconda tappa attraversa un ambiente molto interessante a livello paesaggistico.
Inizia con una salita, a tratti anche ripida, su strade a fondo naturale e carrarecce.
Continua con un percorso di crinale, per lo più pianeggiante, tra boschi.
Termina, dopo il passo Linguadà, con un breve tratto su strada bianca, indi su carrarecce fino alla discesa verso il passo Pianazze.
Le tappe
Da Prato Barbieri si prende una strada sterrata dirigendosi verso l’abitato di Montelana, oggi dedicato a Santa Franca, in ricordo del passaggio della Santa fra questi monti. Ed infatti si giunge poco dopo alla Cappella Santa Franca, ai margini di un bosco.
Lasciata la cappella, ci si avvia lungo le pendici del Monte Santa Franca, fino al passo omonimo e al colle denominato “Il Guttarello” .
Si prosegue poi sulle pendici del Monte Menegosa (1.234 m). La cima del monte con i suoi 1.356 metri è il punto più alto della tappa. Da qui l’occhio abbraccia di colpo tutta la provincia di Piacenza.
L’itinerario tocca, successivamente, le pendici del monte Lama, la Costa della Strinata ed il Passo Linguadà, attraversato dalla strada carrozzabile che da Bardi conduce a Bettola.
Dal passo Linguadà si può raggiungere la località di Boccolo Noce (a 1,8 Km). Sempre su strada bianca l’itinerario prosegue, dal passo Linguadà, per Taverne, le pendici del Pizzo Granato e la località denominata “l’Orlandazzo”.
Poco prima di arrivare al Passo Pianazze, termine di questa tappa, ove transita la strada provinciale per Farini d’Olmo e per Bardi, si lascia la strada bianca e ci si inoltra in un sentiero fra boschetti di querce fino a raggiungere la località Cisoli. Qui le case in pietra viva sono dominate dalla Rocca dei Cisoli e più lontano dal roccione delle Cinque Dita.